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… ogni professionista, nel passare dalle intenzioni alla concretezza del suo agire professionale, ha responsabilità verso sé stesso, ma deve anche avere attenzione verso la vita e il destino delle persone con le quali entra in contatto | Giuseppe De Rita
Il tema della competenza appare inevitabilmente ambiguo, soprattutto se collocato sullo sfondo del contesto sociale contemporaneo, proteso nelle sforzo di produzione (di beni, di strumenti, di reddito). In questo senso la competenza appare immediatamente come la somma di conoscenze e capacità finalizzate alla utilizzazione, alla accumulazione e al tornaconto.
È competente colui che sa molte cose e riesce a tradurre in modo eccellente queste “cose” in prodotti (materiali o immateriali) “spendibili bene” all’interno della comunità. Questo modello di competenza appare collocato a un livello ”esterno” rispetto alle pratiche, nel senso che privilegia la capacità di padroneggiare le regole che governano una certa azione.
A un livello più profondo, sulla scorta del pensiero di A. McIntyre potremmo cogliere un altro aspetto della competenza, ossia come la “capacità di porre in essere alcuni stili” (o virtù) che, a partire dalle regole esterne (come possono essere ad esempio le regole del gioco degli scacchi) consentono, attraverso la maturazione di un proprio stile (una strategia) di perseguire le “finalità interne” del gioco o, più in generale, di una pratica professionale.
Questa riflessione sulle virtù è a un tempo una dimensione di competenza tecnica ma anche profondamente etica, perché tiene conto dei destinatari della pratica (e cerca di realizzare al meglio le finalità di quella pratica), ma insieme realizza (nel senso che rende migliore) anche il profesionista perché lo sollecita ad esprimere le capacità migliori (di cui solo i praticanti possono conoscere il livello “buono”, eccellente) e si colloca in armonia con il contesto sociale entro cui quella pratica si esprime.
Questa dimensione della competenza chiama in causa la capacità e la responsabilità dei professionisti nel definire e condividere nel contesto della comunità di appartenenza (che ha le sue tradizioni), gli standard di “buona pratica”; e, insieme, si struttura in un costitutivo e irrinunciabile cammino di ricerca (personale, professionale, comunitario) della “vita buona”.
«La vita buona per l’uomo - come scrive A. McIntyre - è la vita consacrata alla ricerca della vita buona per l’uomo, e le virtù necessarie per tale ricerca sono quelle che consentono di capire che cosa ancora e che cos’altro sia la vita buona per l’uomo». La connessione tra professione, competenza ed etica coinvolge la dimensione singolare (la consapevolezza, la responsabilità, l’impegno, …) e la dimensione plurale (la co-operazione, la con-divisione, la co-responsabilità, il co-involgimento, …) che include anche la relazione con l’altro e con l’ambiente.
La Redazione
Interventi di
Lorenzo Biagi, Daniele Loro, Ferdinando Fava, Michele Visentin, Davide Girardi, Paola Toppan, Giuseppe Bon, Angela Grassi, Paola Cattaneo, Silvia Muttoni, Davide Furlan, Giovanni Realdi.
- Editore
- Proget Edizioni
- Autore
- Autori Vari
- Consulenza Editoriale
- Germano Bertin, Lorenzo Biagi
- Lingua
- Italiano
- Anno Edizione
- 2019
- Dossier n°
- 03/2019
- Numero Pagine
- 114
- ISBN
- 978-88-94868-52-4
abitare la professione: tra competenza e responsabilità
Lorenzo Biagi
Editoriale
saggi fondativi
Daniele Loro, Università di Verona
Il professionista riflessivo: apprendere dalla pratica professionale
Fava Ferdinando, Università di Padova
La professione: tra beni interni e beni esterni
Michele Visentin, docente e formatore di adulti
L’agire professionale: tra emozioni e conflitti
Davide Girardi, sociologo, IUSVE
Giovani e lavoro: tra competenza e competizione
applicazioni per ambiti professionali
Paola Toppan, medico chirurgo
Salute Persona Comunità: tra cura e benessere | Medico
Giuseppe Bon, Infermiere e formatore
Professioni in corsia: tra apprendere e prendersi cura | Infermiere
ngela Grassi, Giornalista
L’arte di informare: tra rappresentazione e formazione | Giornalista
Paola Cattaneo, Architetto
L’arte di (ri)costruire: tra recupero e innovazione | Architetto
Silvia Muttoni, Avvocato
Cittadinanza attiva: tra inclusione e partecipazione | Avvocato costituzionalista
Davide Furlan, Avvocato
Cittadino e Pubblica Amministrazione: tra diritti e doveri | Avvocato penalista
Giovanni Realdi, docente Scuola Secondaria Superiore
Apprendimento cooperativo: tra insegnare e imparare | Insegnante
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