Ricordini, vita di bambino

Ricordini
Vita di bambino

Sono della classe 1938 e NON sono pronto ad “andare avanti”, come dicono i miei amici alpini.

«In un ex-giovane una massa informe di ricordi e di esperienze va svanendo verso il sottosuolo della memoria, ma, come germogli eterni, alcuni vissuti restano eretti nella mente a rinfrancare l’esistenza ancora da consumare …».

Sì, sono le memorie dell’infanzia, periodo di serenità e incoscienza celestiali, quando il cielo è colmo di elfi, di putti con le alucce e di angeli che volteggiano fra le nuvole e ti rassicurano che la vita è fantasia e che non dovrai morire … i bambini ebrei miei coetanei trovarono all’uscita dal camino angeli ed elfi che li presero per mano e li portarono in allegro girotondo in cielo ad arricchire le stelle …

Alla notte, insonne, un ribollire di ricordi e di vissuti agita il mio magazzino di memorie … ma quelle più tenaci non riesco a neutralizzarle, e fra queste ritrovo i ricordi della guerra, vissuta per la maggior parte a Castelbaldo.

Cosa può aver visto e compreso un bambino di 6 anni?

Ho visto, e non capito, molte cose che nel corso del tempo ho rielaborato e in parte compreso.

Oggi sono sorpreso dalla lucidità dei miei ricordi, che si presentano con incredibile chiarezza.

Questa è un’ingenua testimonianza diretta, anche se marginale data la mia età di allora, sul sacrificio sofferto da Castelbaldo, ma pur vera, da non dimenticare.

Ovviamente la cronologia è un po’confusa e anche i luoghi non sono sempre esatti: certi riscontri li ho trovati nel libro “Maestro e pioniere” sulla vita del prof. Mario Volpato e nel libretto “Squilla dell’Adige” dell’arciprete dell’epoca don Sante Miotto.

Ringrazio i notabili amanti della storia e i coetanei che mi hanno incoraggiato a questo diarietto; peccato che il periodo descritto sia molto breve e poi non ho voluto metterci “aria fritta”, così ne uscirà un quadernetto. | da Presentazione al libro, A. F.