Emozioni in volo

emozioni in volo

Accade, particolarmente a primavera, di sorprendersi attesi da una luce fresca, avvolgente, allegra, legata a terra da una bruma sottile diffusa, coltre sospesa, che delicatamente riporta al sole quanto la notte, e l’inverno, aveva reso, per un po’, non visibile.

Cosí, le emozioni.

Tracce esili, eppure intense. Sentieri: da percorrere. Frammenti di luce, che sciolgono la notte. Quando emergono, suscitano sussolto, talora smarrimento.

Improvvise. Sorprendono. Si aggregano. Si mischiano. Si trasformano. Svaniscono. Ricompaiono. Prendono. Si riconoscono: mille riflessi, fragili sfumature.

Impercettibili: permangono. Inafferrabili: si alzano in volo. Indescrivibili: avvicinano l’essenza. Fedeli: consegnano all’interiorità. Intimità. Eppure, relazione.

Voci: che invitano all’azione. Alla trasformazione: che attraversa riconoscimento e apprendimento.

Conoscenza, di sé e dell’intorno, che si fa consapevolezza. Sospensione che àncora a terra mentre solleva, in volo, verso la profondità.

Coinvolgono. Tutto torna. Nulla piú resta eguale. Ogni frammento si fa riconoscibile: pienezza che ha sapora di “saudade”. Cosí ognuno, passeggero, raccolto egli stesso da questo «scrigno incantato» che annuncia e svela, incontra «un’alba senza fine».

Emozioni. In volo. Esistenze. Uniche. Condivise.

(cfr: Germano Bertin, Prefazione)