Frumento, fatica e gioia

frumento, fatica e gioia

Perché questo nuovo libro? Pensieri scritti, rimasti nel cassetto. Con il passare degli anni, quei pensieri permettono all’Autore di tornare ad acquisire forza ed entusiasmo, offrendo la possibilità di comprendere meglio l’attuale incalzante cambiamento culturale e di comportamento nelle relazioni sociali e di costume. «Non tutto - scrive l’Autore - va małe! Anche oggi ci sono aspetti positivi. È bello far parte di un gruppo di persone, gli anziani, che, con semplicità e senza alcuna presunzione, se la sentono di trasmettere elementi della cultura contadina di una volta, dei vecchi mestieri e del patrimonio di solidarietà e collaborazione in cui crescevano».

Il volume, in qualche modo, si potrebbe dire che nasce dalle domande, semplici ma di solito profonde, dei bambini che coinvolgono l’Autore quando viene invitato a scuola a parlare dei suoi racconti e delle sue poesie. Interrogativi che fanno meditare. Risposte che coinvolgono piccoli e grandi alla vita della comunità, e che, ancora, invitano a scoprire cose, spazi, storie antiche fino a permettere di tornare a vivere, attraverso gesti semplici ma autentici di ascolto, attenzione e cura, senza cedere né a facile pessimismo né a comoda indifferenza.

Le cose che non funzionano ci sono: e anche se «… un senso di tristezza per le tante ingiustizie, basti pensare ai senza fissa dimora, alle sofferenze dei malati, dei bambini, agli abusi sulle donne - conclude lo scrittore e poeta Ignazio Canesso - sarebbe bello che tutti ci sentissimo fratelli sotto un così unico e bellissimo universo».

Un senso di fiducia e di speranza, che lascia pensare che comunque il frumento, come la gioia, seppure nella fatica, possono tornare a portare frutto nell’amicizia e nella solidarietà.