Come saremo?

come saremo?

L’irruzione inattesa della pandemia nelle nostre vite ci ha catapultato in una situazione inedita. Nulla ci aveva preparato a questa realtà, in cui le tristi notizie sul numero di persone contagiate e defunte si alternano a quelle sulle misure decise dal Governo per contenere i contagi o sulla somministrazione dei vaccini.

Non eravamo pronti a vivere questa nuova quotidianità, ritmata dall’invito a restare a casa quanto piú possibile e a limitare i contatti con le altre persone. All’improvviso le nostre abitudini sono stato stravolte, spazzate via, e siamo stati costretti - non senza smarrimento e fatica - a cercare nuove modalità, molto spesso online, per restare in contatto con familiari e amici, per studiare o lavorare, per approfittare al meglio del poco o tanto tempo libero a nostra disposizione.

Ma c’è qualcosa di piú profondo: la pandemia è stata come uno smottamento di vaste proporzioni, le cui conseguenze facciamo fatica a misurare, ma che iniziamo a intravedere.

Innanzi tutto, ha portato alla luce in modo deciso, alle volte impietoso, le tante situazioni di disagio, precarietà, ingiustizia presenti nella nostra società, insieme alle piccole e grandi incoerenze e schizofrenie del nostro stile di vita. Al contempo, però, ha fatto emergere anche insospettate energie, fecondi intrecci di resistenza e resilienza, di solidarietà e innovazione, presenti in mezzo a noi

La pandemia ci inchioda in un presente, nel quale dobbiamo reimparare tante cose, pur senza dimenticarci che abbiamo un futuro da costruire. Ma né il presente né il futuro possono essere vissuti e progettati in modo consapevole, senza la memoria del passato.

È questo il prezioso contributo che ci offre il volume di Lauro Paoletto. I testi che lo compongono, sia quelli pubblicati in La Voce dei Berici sia quelli inediti, costituiscono una sorta di diario pubblico della pandemia. Sfogliandone le pagine, si rivivono gli stati d’animo del momento, ritornano alla memoria riflessioni, polemiche e iniziative, tanto sul piano personale quanto su quello collettivo e istituzionale. La lettura di questo libro ci aiuta pertanto a ricordare (cioè a riportare al cuore) quanto abbiamo vissuto, dando valore ai passi compiuti e - speriamo - apprendendo dagli errori commessi.

In esso possiamo trovare un antidoto alla tentazione di sottrarci alla fatica di vivere questo arduo presente, perché in realtà è l’unico tempo che abbiamo a disposizione per metterci in gioco, affinché questo momento straordinario della pandemia, invece che subíto passivamente, sia vissuto in modo propositivo in vista del domani. (cfr. G. Riggio, Prefazione al libro)