Il Santuario della Beata Vergine del Tresto

il Santuario della Beata Vergine del Tresto

Ho trovato per caso, un po’ di tempo fa, un libricino molto interessante. Lo conservava mia madre nel cassetto delle ‘cose preziose’, come si fa con un santino consacrato, una sorta di reliquia proteggi disgrazie. Il titolo, Il santuario della Beata Vergine del Tresto, l’autore F. (Francesco) Franceschetti, l’anno di pubblicazione 1930, stampato su copertina azzurro cenere, screziata di una granella sottile più scura, come si usava per le pubblicazioni storico-didattiche di quegli anni. La devozione alla Madonna del Tresto, non è certo una peculiarità della mia famiglia d’origine; è risaputa, conosciuta e diffusa in tutta la Bassa e oltre. La convinsi a prestarmelo, con il giuramento che avrei restituito l’operetta quanto prima.

Nella fragilità degli anni che si portava addosso, quel piccolo libro del 1930 con quasi un secolo di vita che tenevo tra le mani, mi ha invitato alla lettura. Con cautela, apprezzando la rugosità della carta ‘impressionata’ dai caratteri di stampa, ho ritrovato molte delle cose che conoscevo sulle origini, la leggenda, quei venti soldi che hanno posto le basi per la costruzione della chiesa nel 1468 grazie a Giovanni barcaiuolo da Ponso e che in un anno trovò la sua ultimazione… Poi il coltello insanguinato, i documenti e l’incipit di questo prezioso testo: Quel ramo del fiume Sirone che partendo dalla volta mantovana poco dopo il ponte di San Pietro, ora circuisce dai tre lati l’antica cinta medievale di Este[…], di manzoniana memoria, è stato un forte richiamo.

Per non parlare delle premesse del parroco don Augusto Sinico che ne ha commissionato la realizzazione e la pubblicazione: Che le memorie storiche entrino in tutte le vostre case in tutte le vostre famiglie e siano lette a tutti i vostri figliuoli, perché conoscano, stimino, onorino sempre più la Madonna miracolosa del Tresto.

In conclusione, veniamo allo ‘scopo’ di questa ristampa anastatica e alla sua riproduzione fedelissima. Avere tra le mani un’opera di facile e piacevole lettura che mi ha permesso di riappropriarmi delle nostre tradizioni, è stata per me un’emozione. Il volerla condividere con voi, nella certezza di continuare a diffondere il piacere della conoscenza con la bellezza di una fede interiore, ha fatto il resto.

Così, caro lettore, se stai leggendo queste parole, lo dobbiamo a un angelo mandato dal cielo, a un generoso mecenate atestino, nonché devoto alla Madonna del Tresto che ha deciso di farsi carico del quantum. Ringraziarlo è un dovere e un valore.

Sono certo apprezzerete e so che condividerete il piacere, la soddisfazione e la gioia di tornare ad avere tra le mani un importante scampolo della nostra storia.

Diceva Cicerone: historia magistra vitae, la storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra di vita, messaggera dell’antichità, nelle grandi questioni come nelle piccole. Lo ribadisco, perché in questo momento storico dove gli attori dell’attualità, coloro che hanno in mano le redini delle nostre esistenze, sembrano aver perduto il senso della “storia come maestra di vita” e sembrano essersi scordati della validità dei “corsi e ricorsi storici”… E mentre i ‘capi’ del mondo hanno perso la bussola, noi continuiamo a cogliere ogni occasione per riappropriarci della nostra storia e del suo inestimabile valore. Ancora una volta buon viaggio nelle radici che ci hanno portato fin qui.

Il sindaco
Giacomo Scapin

Ospedaletto Euganeo, 21 marzo 2022