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… tra medico e paziente si deve creare una nuova relazione fondata sulla riscoperta del dialogo, deve crearsi una “sintonia”che consenta loro di camminare insieme e di individuare insieme l’evoluzione e la cura della malattia stessa | David M. Thomasma
Le professioni che si muovono nel perimetro della cura della persona ammalata, nelle diverse manifestazioni della malattia, e in positivo nell’àmbito della salute delle persone e delle comunità, e quindi anche con l’attenzione alla prevenzione e alla educazione a stili di vita coerenti, in questi ultimi anni sono quelle che maggiormente si devono confrontare con una serie di contraddizioni economiche e politiche, che non di rado si tramutano per il singolo professionista in veri e propri dilemmi morali. Un peso che può diventare burnout. Letteralmente: la persona scoppia, si esaurisce, si brucia.
Tutte le ricerche mettono in luce una pluralità di cause, ma da ultimo a prevalere sono fattori molto concreti, come il carico di lavoro, il non avere la possibilità di fare scelte e di poter usare le proprie abilità per elaborare nuove idee e per risolvere i problemi fuori da rigidità burocratiche, l’assenza di riconoscimenti e di gratificazioni, il venir meno del senso di appartenenza a una comunità di pratiche diventata anonima e spersonalizzante, la mancanza di equità nell’istituzione e il proporsi ripetutamente del conflitto di valori. Il punto di interesse si concentra sulle professioni sociosanitarie poiché un loro carattere distintivo consiste nell’essere impegnate con «altri esseri umani, in particolare quando essi hanno problemi o motivi di sofferenza». Tutto passa attraverso la relazione interpersonale, all’interno di una cornice esistenziale di sofferenza. Ma questa cornice esistenziale è sempre piú sottoposta a pressioni, che possiamo concretamente chiamare esigenze tecnologiche, variabili di bilancio …
Il filo conduttore di questo numero della Rivista intende valorizzare proprio la dimensione della “relazione” medico-paziente, non solo dal punto di vista fondativo, ma lasciando che emerga direttamente e sapientemente dalle diverse pratiche ed esperienze. Ne emerge l’auspicio che una tale etica della benevolenza non sia frutto solo della buona volontà dei singoli, ma venga assunta come orientamento significativo dall’intera struttura sociale.
Lorenzo Biagi
- Editore
- Proget Edizioni
- Autore
- Autori Vari
- Consulenza Editoriale
- Germano Bertin, Lorenzo Biagi
- Lingua
- Italiano
- Anno Edizione
- 2015
- Dossier n°
- 3/2015
- ISBN
- 978-88-8875-78-3
Italo De Sandre
Persone che curano persone, dentro alle turbolenze del welfare
Valter Giantin
Dal bisogno alla risposta: una professionalità “socio-efficace”
Barbara Mangiacavalli
La dignità, che si accresce in corsia, della professione infermieristica
Daniele Rodriguez
Responsabilità, competenza, autonomia: parole chiave in sanità
Francesca Ferraretto
Coordinatore sanitario dell’utente “protetto”
Francesca Meneghello
Comunicatore in neuroriabilitazione
S. Miceli, M. Di Fant, A. Fabbro
Assistente sanitario e tecnico della prevenzione
Luciano Monari
Etica e Ambiente - Etica ambientale per una nuova eco-solidarietà
Federico Nicoli
Bioetica - Formazione in Bioetica: già dai banchi di scuola
G. Lelli, A. Sorcinelli
Spazio aperto - Cura dei minori
Redazione Spazio aperto - Audioprotesista
Intervista a C. Canovi, ANA-ANAP, a cura di G. Bertin
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