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… ciò che gli educatori si devono chiedere non è tanto (o non solo) quali siano i rischi o le opportunità della Rete, quanto se la capacità di entrare in relazione o di “connettersi” come esseri umani sia ancora possibile … | Michele Visentin
Il problema non sono gli adolescenti
Di fronte al digitale e all’insieme delle nuove tecnologie comunicative, il primo problema non sono gli adolescenti, con il loro approccio piú o meno @-dipendente, ma gli adulti. Non solo per la loro scarsa presenza di mediazione educativa, ma proprio per la loro stessa piú accentuata dipendenza - rispetto ai giovani - da questi mezzi.
Una esperienza che appartiene in pieno ai ragazzi
Il digitale è ormai una presenza scontata che appartiene a pieno titolo al mosaico esperienziale dei nostri ragazzi e giovani. Una presenza checoinvolge la nostra vita sociale, economica, politica, culturale, e persino il “tempo libero”.
Il digitale è la nostra casa comune
Forse non ne siamo ancora consapevoli e quindi non siamo ancora in grado di governarlo. Ci mancano regole, un’educazione, ma, prima di tutto, è uno “stile” in grado di “stare” con queste nuove tecnologie comunicative, senza restarne sopraffatti.
Il bene della speranza e il bene del paziente
Come tutta la produzione tecnica creata dall’uomo, anche le nuove tecnologie comunicative sono e rimangono ambivalenti: dischiudono opportunità smisurate e insieme creano nuove dipendenze e distorsioni. Qui serve un salto di qualità etico, che si chiama “etica della responsabilità”. Non possiamo coltivare un atteggiamento né di demonizzazione né di astratto entusiasmo, bensí occorre educarci a una incessante assunzione di responsabilità.
Dentro la rete, senza restarne intrappolati
Oggi gli adolescenti misurano gli adulti proprio sull’idea di libertà squadernata nella Rete. Per gli adulti, se non vogliono abdicare alla loro responsabilità educativa, la posta in gioco oggi è molto alta: accompagnare gli adolescenti affinché si attrezzino per affrontare opportunità e imboscate della Rete, senza restare intrappolati - come direbbe il filosofo tedesco-coreano, Byung-Chul Han - nell’“inferno della libertà digitale”.
Lorenzo Biagi
- Editore
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- Autore
- Autori Vari
- Consulenza Editoriale
- Germano Bertin, Paola Canna
- Lingua
- Italiano
- Anno Edizione
- 2014
- Dossier n°
- 2/2014
- ISBN
- 978-88-88785-54-7
Cosimo M. Scarcelli
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